Trasporti

FERROVIE: cambiano gli orari, i problemi si aggravano

Cambiano gli orari ferroviari,  i problemi si aggravano

 

Nonostante la sentenza del TAR Abruzzo n° 000163/2021, anche i nuovi orari ferroviari sono stati decisi senza la partecipazione dei principali interessati: i rappresentati dei cittadini/consumatori. Speriamo sia l’ultima volta.

Se fossimo stati presenti avremmo potuto impegnarci per superare quel caso unico nazionale costituito dalla mancanza di un collegamento con treni regionali tra due città limitrofe come Pescara e Foggia. Questa mancanza obbliga i cittadini a dover utilizzare Intercity oppure Frecce tra i due capoluoghi provinciali. Con la conseguenza di dover pagare il prezzo del biglietto fino al triplo. Eppure c’è un notevole movimento di pendolari tra queste due realtà in particolare per la frequenza da parte degli studenti pugliesi dell’Università Gabriele D’Annunzio di Pescara-Chieti e documentato anche da collegamenti regionali secolari; da qualche tempo però le due regioni interessate (Abruzzo e Puglia) hanno deciso di peggiorare la qualità del servizio e aumentare il prezzo del biglietto. Si doveva fare meglio.

Avremmo cercato di capire come vengono decisi i tempi assegnati ai treni per collegare le località; ingenuamente uno crede che il tempo assegnato ad un treno per percorrere un tratto di binario dipenda dalla velocità possibile del treno, e dalla distanza tra le due località.  In realtà Trenitalia, oltre ai tempi previsti dalle formule della fisica, si assegna dei tempi supplementari, senza che nessuno contesti questo comportamento. In questo modo Trenitalia si assicura sia di evitare il pagamento delle penalità in caso di ritardo, e anche maggiori introiti (il Contratto di servizio che lega la Regione a Trenitalia prevede che più il treno è lento, più la nostra Regione deve pagare un compenso alto).

Avremmo cercato anche di sollecitare un collegamento NO-Stop tra Pescara e Roma; in questo modo, in attesa delle velocizzazioni e dei raddoppi, sarebbe stato possibile già oggi collegare la più grande conurbazione d’Abruzzo (circa 400.000 abitanti) a Roma in 2h e 48 minuti (non bisogna mai dimenticare che nel 1970 c’erano treni che collegavano Pescara a Roma in 3h e 3′, pur effettuando tre fermate).

Avremmo evidenziato che la condivisibile offerta lungo la via dei trabocchi e verso i borghi dell’interno poteva essere corredata anche da un’offerta estiva Pescara-Torre del Cerrano: un luogo raggiunto da moltissimi pescaresi, ma che in auto necessita a volte di tempi superiori all’ora, mentre in treno basterebbero 13 minuti.

 

 

Interessante l’offerta di servizi regionali integrati, e soprattutto la possibilità di acquistare già in treno i biglietti per il bus necessario per completare il viaggio.

Per quanto riguarda poi l’offerta relativa alle Frecce è meglio non parlare: basta dire che le Frecce Rosse che circolano lungo la Direttrice Adriatica sono totalmente diverse (e peggiori) di quelle in circolazione lungo la linea ad Alta Velocità Napoli-Roma-Milano (quelle vere viaggiano a 200 Km/h, quelle false – le nostre – a 100Km/h). E nonostante questo i biglietti delle nostre Frecce costano oltre il 20% in più.

 

 

Federconsumatori Abruzzo

Osservatorio mobilità e traffico

Contro il CAROVITA – BASTA RINCARI 10 giugno ORE 11 DAVATI PREFETTURA di PESCARA

Iniziativa di FEDERCONSUMATORI, ADOC, ADICONSUM ed altre Associazioni di consumatori

VENERDI’ 10 GIUGNO ORE 11,00 MANIFESTAZIONE DAVANTI PREFETTURA DI PESCARA ed in TUTTE LE PREFETTURE DEI CAPOLUOGHI DI REGIONE DI TUTTA ITALIA

 

Lo scorso 6 Aprile abbiamo presentato un documento unitario al Governo affinché venga adottato un pacchetto di misure per contrastare rincari e speculazioni per salvaguardare il potere d’acquisto delle famiglie.

Il 10 Giugno scendiamo in Piazza e manifestiamo online #controilcarovita mostrando le #pentolevuote #bastarincari

Ecco le istanze che chiediamo al Governo:

 

  1. Liberare il prezzo dell’energia (elettricità, gas e carburanti) dalle speculazioni e dalla volatilità dei mercati, introducendo un criterio di calcolo dei prezzi coerente con costi di produzione delle diverse fonti energetiche e con il costo medio di acquisizione delle forniture nazionali complessive e in grado di attivare una gestione dei picchi di mercato, e su tali basi rendere più competitivo il mercato tutelato per elettricità e gas, soprattutto con riguardo alle fasce deboli della popolazione, garantendo nel contempo la concorrenza e il contenimento delle ripercussioni su tutta la clientela.
    2. Non applicare l’IVA sulle accise sui carburanti e contingentarne il carico fiscale alla media europea; sterilizzare l’IVA sulla materia prima fino a un valore massimo uguale al carico delle accise.

Energia e Gas
1.
Avviare una riforma complessiva degli oneri generali di sistema che gravano in bolletta, che comprendono molte voci ormai obsolete o ingiustificate, esentando il loro ammontare dalla base imponibile IVA, che va comunque ridotta strutturalmente al 10% sulla totalità dei consumi di gas.
2. Disporre una sospensione dei distacchi di energia elettrica e gas, ampliando e migliorando gli accordi per la rateizzazione lunga delle bollette, anche tramite la creazione di una specifica garanzia creditizia pubblica, e istituire una procedura speciale presso il Servizio Conciliazione Clienti Energia di Arera.
3. Definire la casistica di morosità incolpevole, allargandola alle difficoltà sopravvenute per i nuclei familiari anche ai fini dell’accesso al bonus sociale, stabilizzare l’innalzamento della soglia Isee a 12 mila euro e aumentare anche il valore del Bonus.
4. Prevedere un Fondo di sostegno per le fasce meno abbienti per la realizzazione di interventi di riqualificazione energetica degli immobili, anche ai fini dello sviluppo delle energie rinnovabili e del contenimento dei consumi energetici, e per istituire uno specifico intervento di contrasto della povertà energetica.
5. Istituire l’Albo dei venditori autorizzati ad operare nel settore dell’energia, da accreditare in base a requisiti di solidità patrimoniale e garanzie finanziarie, esperienza e competenza industriale, correttezza commerciale, impegno per la sostenibilità.
6. Adottare una politica degli acquisti di gas ed energia coordinata e gestita a livello europeo, per ottenere un approvvigionamento più vantaggioso ed equo per tutti gli Stati membri.
7. Ampliare le misure di supporto e operare una semplificazione amministrativa per favorire la nascita e la gestione delle Comunità energetiche rinnovabili, anche qualificandone alcuni modelli come Enti del terzo settore.
8. Rafforzare decisamente i compiti di sorveglianza e i poteri sanzionatori delle Autorità indipendenti e di Mr. Prezzi, allargandone il campo d’intervento e le funzioni di coordinamento delle istituzioni centrali e periferiche dello Stato preposte al controllo, vigilanza e repressione di abusi e speculazioni, instaurando anche un rapporto diretto con le Associazioni dei consumatori riconosciute.
9. Attivare presso le prefetture dei comitati territoriali di sorveglianza sui prezzi, coinvolgendo i Crcu, per monitorarne l’andamento e contrastare fenomeni speculativi in sinergia con Mr. Prezzi.
10. Consultazione preventiva delle Associazioni dei Consumatori e degli Utenti riconosciute per l’assunzione di provvedimenti in materia di prezzi e politica energetica.

Richiamati integratori alimentari

Il Ministero della Salute ha comunicato il richiamo di un lotto dell’integratore alimentare Lenicol 36 capsule, prodotto dalla Comple.med, per la presenza di ossido di etilene nel prodotto.

Il lotto interessato dal richiamo è il numero 5962 con data di scadenza 1/2023.

A causa della presenza di ossido di etilene in uno degli ingredienti, anche la Coop ha comunicato il ritiro dal commercio di quattro lotti dell’integratore alimentare Fortifit Muscoli e Ossa Mirtilli 7 bustine (147 g – bustine 21 g) prodotto dalla Nutricia.

Nello specifico, i lotti interessati dal richiamo sono il n. MU383, il n. MU384, il n. MU384, il n. MU385D, tutti con data di scadenza 17 Febbraio 2023.

 

Sempre sul sito web del Ministero della Salute è stata pubblicata una nota di richiamo relativa alle confezioni dell’integratore Polase Difesa Inverno da 14 e 28 bustine appartenenti ai lotti DT256, GU238 e GU239, commercializzate dalla GSK Consumer Healthcare s.r.l. e prodotte dalla S.I.I.T. s.r.l. nello stabilimento di via Ariosto a Trezzano sul Naviglio (Milano). Le confezioni coinvolte riportano le date di scadenza aprile 2023 e giugno 2023.

Il provvedimento è stato adottato in via precauzionale a causa della possibile presenza nell’integratore di ossido di etilene in quantità superiori rispetto a quelle consentite dalla normativa vigente.

Si raccomanda a coloro i quali abbiano acquistato una o più confezioni appartenenti al lotto coinvolto di non consumare il prodotto e di restituirlo al punto vendita di riferimento. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi al numero verde 800931556 o scrivere all’indirizzo mail it.servizio-consumatori@gsk.com

Trasporto aereo: Ryanair, Wizzair, Volotea e EasyJet non si sono ancora adeguate al regolamento a tutela di minori e disabili.

L’Enac ha reso noto che, dai primi accertamenti effettuati, Ryanair, Wizzair, Volotea e EasyJet non si sono correttamente adeguate alle diposizioni dell’Autorità a tutela dei minori e dei disabili.

L’Autorità ha infatti adottato un provvedimento in via d’urgenza per garantire l’assegnazione gratuita, senza dover pagare alcun supplemento o maggiorazione, dei posti a sedere a genitori e/o accompagnatori vicino ai minori e alle persone a mobilità ridotta con cui viaggiano.

Una necessità nata proprio dalla assurda richiesta, da parte di molte compagnie aeree low cost, del pagamento di una tariffa aggiuntiva, a volte superiore al costo del biglietto, per consentire ai genitori di sedersi accanto ai propri figli minori, e ai familiari di stare vicino a persone disabili e a ridotta mobilità.

Una pratica del tutto inaccettabile e irragionevole, a cui giustamente l’Enac ha posto fine, incontrando non poca resistenza da parte delle compagnie che, infatti, tardano ad adeguarsi al nuovo regolamento in materia.

Ecco allora che giungono le prime sanzioni: Ryanair nei giorni scorsi è stata multata per 35.000 €, mentre per i vettori Wizzair, Volotea e EasyJet è stato avviato il procedimento per irrogare le sanzioni.

È francamente incomprensibile l’arroganza delle compagnie, che incuranti di norme e regolamenti continuano ad applicare sovrapprezzi ai posti a sede di genitori e accompagnatori, con l’intento di massimizzare gli introiti mostrando, come in tante occasioni passate, la totale noncuranza nei confronti dei diritti dei passeggeri, anche di quelli più fragili.

Ci auguriamo che le sanzioni siano sufficienti a costituire un deterrente nei confronti di tale comportamento, sennò chiederemo all’Autorità di inasprirle, prevedendo inoltre una aggravante qualora si sia soggetti a più provvedimenti sanzionatori a distanza di breve tempo.

È inammissibile, infatti, che siano sempre le stesse compagnie ad essere sanzionate dall’Enac e non solo: Ryanair, Wizzair, Volotea e EasyJet negli ultimi anni sono state protagoniste di innumerevoli sanzioni (dal sovrapprezzo per i bagagli a mano, ai ritardi e mancati rimborsi per i voli cancellati causa covid, solo per citare gli esempi più eclatanti).  

Etichette su Pasta Riso e Pomodoro: regolamento nazionale valido fino al 31 dicembre2021

L’obbligo di indicazione dell’origine del grano per la pasta di semola di grano duro, dell’origine del riso e del pomodoro nei prodotti trasformati è stato prorogato quindi fino al 31 dicembre 2021; il provvedimento ha prolungato le disposizioni nazionali in vigore oltre il 1° aprile, data di entrata in applicazione del regolamento Ue 775/2018 sull’origine dei prodotti in etichetta.

L’Italia si conferma all’avanguardia in Europa per quanto riguarda la trasparenza delle informazioni al consumatore in etichetta ma non basta è necessario introdurre a livello europeo l’obbligo di indicare l’origine per tutti gli alimenti.

Pane e pasta

Il decreto pane/pasta prevede che le confezioni di pasta secca prodotte in Italia devono continuare ad avere obbligatoriamente indicate in etichetta le seguenti diciture:

  • Paese di coltivazione del grano;
  •  Paese di molitura.
  • Se il grano duro è coltivato almeno per il 50% in un solo Paese, come ad esempio l’Italia, si potrà usare la dicitura: “Italia e altri Paesi UE e/o non UE.

Riso

Per quanto riguarda il riso, il provvedimento prevede che sull’etichetta debbano continuare ad essere indicati quelli che sono i paesi di coltivazione, di lavorazione e di confezionamento.

È possibile utilizzare la dicitura: “Origine del riso: Italia” se le tre fasi avvengono nello stesso Paese.

Pomodori e derivati

Per quanto riguarda sughi, salse e derivati del pomodoro che sono stati prodotti in Italia, dovranno continuare ad avere obbligatoriamente indicate sull’etichette le diciture che indicano:

  • Paese di coltivazione
  • Paese di trasformazione.

Se ambedue le operazioni avvengono nel nostro Paese si può utilizzare la dicitura

“Origine del pomodoro: Italia”

Etichette allegate:

etichette pasta riso pomodoro

Importanza economica del settore agro-alimentare

Nuove etichette a livello europeo

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Etichetta a batteria: l’informazione nutrizionale degli alimenti è divenuta realtà

Educare il consumatore ad una corretta composizione della alimentazione giornaliera, ponendolo in allarme quando cresce il livello di riempimento dei nutrienti all’interno della batteria, informandolo e consentendogli di fare, al contempo, scelte consapevoli rispetto alla dieta che autonomamente segue.
E’ questo l’obiettivo perseguito dal decreto interministeriale 19 novembre 2020 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 304 del 7 dicembre 2020.

Il sistema italiano di etichettatura, rappresentato dalla raffigurazione grafica di una batteria, costituisce una alternativa al sistema semaforico ed ha l’obiettivo di fornire ai consumatori informazioni nutrizionali chiare, semplici, ma allo stesso tempo complete per una corretta composizione della propria alimentazione giornaliera.
Il logo indica il contenuto di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale presente in una singola porzione di alimento. Il contenuto energetico è espresso sia in Joule che in Calorie mentre il contenuto di grassi, grassi saturi, zuccheri e sale sono espressi in grammi. Inoltre, all’interno del simbolo a “batteria” è indicata la percentuale di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale apportati dalla singola porzione rispetto alle quantità giornaliere di assunzione raccomandata.

Il campo di applicazione del logo nutrizionale esclude:
a. gli alimenti confezionati in imballaggi o in recipienti la cui superficie maggiore misura meno di 25 cm²;
b. i prodotti DOP, IGP e STG di cui al regolamento (UE) n.1151/2012 in ragione del rischio che l’apposizione di ulteriori loghi impedisca al consumatore di riconoscere il marchio di qualità.

Origine obbligatoria per salumi e insaccati: cosa cambia in etichetta

Niente più mortadelle e salami “muti”, probabilmente la fine delle cosce di prosciutto “nazionali” di cui era più che lecito sospettare l’arrivo – magari surgelate – da paesi del nord Europa. È il risultato del decreto sull’indicazione di origine delle carni suine, appena entrato in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Esaurite le scorte delle vecchie produzioni (nel caso dei prodotti confezionati), dovremo trovare indicate in maniera leggibile e sul fronte principale delle etichette le seguenti informazioni:
– Paese di nascita: (nome del paese di nascita degli animali);
– Paese di allevamento: (nome del paese di allevamento degli animali);
– Paese di macellazione: (nome del paese in cui sono stati macellati gli animali).

E questo varrà per le preparazioni di carni suine e prodotti a base di carne suina (dunque salumi e insaccati) così come per le carni separate meccanicamente (così comuni in polpette, nuggetts e cotolette panate).

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Abruzzo: Bus e treni, la guida per essere rimborsati – le richieste entro il 31 agosto

Abbonamenti non spesi per il lockdown, ecco le regole decise dalla Regione

Migliaia di studenti e lavoratori interessati:

le richieste entro il 31 agosto

Gli abbonamenti per treni e autobus, inutilizzati nel periodo di lockdown e d’interruzione parziale del servizio a causa dell’emergenza coronavirus, saranno rimborsati. Due le opzioni approvate dalla Regione:

  1. emissione di un voucher di importo calcolato sulla base dei giorni di mancato utilizzo
  2. rimborso in denaro, quest’ultimo solo in casi specifici.

Le modalità per accedere agli indennizzi sono contenute in un documento approvato dalla giunta regionale nell’ultima seduta. Ma c’è un tempo massimo per inoltrare le richieste all’azienda di trasporto di riferimento, il 31 agosto prossimo. Non oltre, o il diritto al “recupero” del titolo di viaggio non utilizzato verrà meno. L’Abruzzo è l’unica regione, al momento, ad aver disciplinato le modalità di rimborso.

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TRENITALIA: Presentato esposto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

I treni cambiano nome solo per aumentare i prezzi

In largo anticipo, il giorno 16 luglio 2019 la Federconsumatori Abruzzo con una  conferenza stampa ha denunciato gli aumenti tariffari previsti da Trenitalia dal 29.7.2019, per le due Frecce 8806 e 8823 Pescara-Milano-Pescara.

Ha denunciato in largo anticipo gli aumenti, perché sperava che qualche parlamentare abruzzese reagisse alla tirannia di Trenitalia sulla linea adriatica, e potesse supportare l’iniziativa della nostra associazione. Un parlamentare che cercasse un contatto con la nostra associazione, per concordare qualche iniziativa per ridurre i danni subiti dalla nostra comunità dalla decisioni di Trenitalia.

Ma non c’è stato nessun contatto da parte dei nostri parlamentari. Forse perché siamo in estate, forse perché la materia è complicata, o infine forse perché impegnati in tutt’altre attività;   ma nessuno dei nostri Onorevoli ha dimostrato interesse per contrastare la rapacità di Trenitalia a danno dei cittadini sulla linea adriatica.

Solo il Gruppo FS ha reagito; inviando al responsabile dell’osservatorio sulla mobilità della Federconsumatori Abruzzo una nota con la quale ha tentato di giustificare l’aumento. Affermando, per esempio, che con la trasformazione delle Frecce Bianche in Frecce D’Argento è vero che aumentano fino al 34% i prezzi dei biglietti e fino all’88% il prezzo degli abbonamenti, ma aumentano gli standard di confort e puntualità; sarà addirittura possibile disporre di “una serie di prodotti multimediali tra cui film, cartoni animati, e news. Inoltre sul Frecciargento 700 è stato installato il wi-fi Fast, un innovativo sistema multioperatore per una navigazione veloce e stabile” !

Quello che fa finta di non capire il Gruppo FS, è che la Qualità del prodotto la decide il mercato, dove il mercato c’è, e dovrebbe essere decisa dal cliente dove il mercato non c’è.

Invece sulla linea adriatica è il gestore del servizio (Trenitalia) che pretende di decidere la qualità del servizio offerto, come se noi quando comperiamo un paio di scarpe dovessimo acquistare quelle che ci impone il commerciante, al prezzo deciso dal commerciante: cambieremmo tutti negozio, se potessimo!

Perciò se la clientela lamenta il danno che subisce con gli aumenti del costo dei biglietti e degli abbonamenti, a cui non corrisponde nessuna riduzione dei tempi di percorrenza, ha torto Trenitalia, non i cittadini della linea Adriatica.

Per questo il giorno 01.08.2019 la Federconsumatori è stata costretta ad inviare un ulteriore esposto all’Autorità Garante della  Concorrenza e del Mercato.

Tramite questa Autorità la nostra associazione è già riuscita in due precedenti occasioni (2014 e 2017) a far sanzionare Trenitalia con due diverse multe: la prima di un milione (per le coincidenze) e la seconda di 5 milioni di euro (per informazioni scorrette).

Speriamo che il “non c’è due senza tre” valga anche per i nostri ricorsi, e Trenitalia, che non viene minimamente contrastata dai nostri referenti politici, debba cambiare qualcosa nella sua rapace politica tariffaria a danno della comunità abruzzese e adriatica, grazie ad una nuova sanzione dell’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato.

In allegato l’esposto presentato da Federconsumatori all’Autorità per la concorrenza ed il mercato

Ministero salute: allarme consumatori su pigmento per tatuaggi

Allarme consumatori per un pigmento usato per i tatuaggi. Sotto accusa un inchiostro per tatuaggi proveniente dagli Stati Uniti nel quale è stata trovata una concentrazione troppo alta di arsenico. L’allerta è pubblicato sul sito del Ministero della salute e riguarda il pigmento per tatuaggio Eternal INK Brown lotto 17589, della marca Eternal INK, per il quale è stato disposto il divieto di commercializzazione, il ritiro e il richiamo per rischio chimico dovuto a eccesso di arsenico.

Il prodotto, si legge nella notifica, si trova in una boccetta da 30 ml riportante marca, lotto e scadenza 18/07/2020. Le analisi fatte dall’Agenzia Provinciale per l’Ambiente del Friuli Venezia Giulia indicano la presenza di nichel, zinco e arsenico. In particolare, l’arsenico è stato trovato in concentrazione 16 mg /kg, oltre i limiti consentiti dalle norme europee.

È dunque scattato il ritiro dal mercato e il richiamo del prodotto, con l’allarme consumatori pubblicato online sul sito del Ministero della Salute.

Fonte: Help consumatori