Alimentazione

integratori

Sanzionati tre portali online per vendita non autorizzata di integratori

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha multato i siti www.myprotein.it, www.musclenutrition.com e www.prozis.com per pratica commerciale scorretta: i tre portali vendevano integratori alimentari non autorizzati dal Ministero della Salute, sui quali non erano stati effettuati i controlli previsti.

Secondo la normativa vigente tali prodotti devono essere sottoposti a specifici controlli da parte del Ministero della Sanità prima di poter essere commercializzati in Italia.

La sanzione imposta dall’Agcm ammonta a 330 mila euro. Al sito www.myprotein.com è stata comminata un’ulteriore sanzione, di 70 mila euro, perché alcuni termini del contratto violano i diritti dei consumatori.

 

Uova

Uova al Fipronil, Efsa (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare): contaminato il 15% dei campioni alimentari

Quasi il 15% dei campioni di uova e pollame è risultato contaminato da Fipronil. E i prodotti che superavano i limiti di legge provenivano da otto paesi, Italia compresa. Questi i principali risultati del monitoraggio di controllo fatto dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) sui campioni alimentari analizzati dopo il ritrovamento su larga scala, nell’estate 2017, di residui dell’insetticida Fipronil in diverse partite di uova. Su oltre 5 mila campioni di uova e pollame, raccolti 1° settembre e il 30 novembre 2017 e trasmessi all’Efsa dai diversi Stati, le analisi hanno evidenziato che 742 di questi campioni contenevano residui in quantità superiori ai limiti di legge, quasi tutti di Fipronil.

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alimentazione 4

Alimentazione: finalmente obbligatoria l’indicazione dello stabilimento di produzione in etichetta.

Dopo l’indicazione dello stabilimento di produzione in etichetta, urgente garantire l’applicazione della normativa UE a tutela del consumatore.

A partire dal 5 aprile è operativo l’obbligo di indicare dello stabilimento di produzione o di confezionamento nell’etichetta degli alimenti. In caso di inadempimento sono previste sanzioni da 2mila euro a 15mila euro. Naturalmente non possiamo che accogliere positivamente l’entrata in vigore di un ulteriore strumento di trasparenza, che si aggiunge all’obbligo di indicazione di origine già previsto per i prodotti lattiero caseari, pasta, riso e derivati del pomodoro, sughi e salse.

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carrello spesa

Allerta prodotti: richiamato un lotto di farina di grano tenero Garofalo per presenza di soia non dichiarata in etichetta

Le note catene della grande distribuzione Auchan, Basko, Carrefour, Coop, Esselunga, Simply e Tigros hanno comunicato il richiamo del lotto numero L40635217 della farina di grano tenero W260 a marchio Garofalo (confezione da 1 kg) a causa della possibile presenza di soia non dichiarata in etichetta. La farina viene prodotta per Garofalo dalla Selezione Casillo s.r.l. (stabilimento di via Sant’Elia a Corato, in provincia di Bari) e le confezioni interessate riportano la data di scadenza 14 dicembre 2018.

I clienti allergici o intolleranti alla soia che abbiano acquistato una o più confezioni appartenenti al lotto coinvolto sono invitati a non consumare il prodotto e a restituirlo al punto vendita d’acquisto per ottenere il rimborso. Il prodotto è invece sicuro per tutti gli altri consumatori.

 

Pasta e riso

Etichetta pasta e riso: dal 17 febbraio più trasparenza per i consumatori

Con un pacco di pasta imbustato in Italia su tre che è fatto con grano straniero senza alcuna indicazione per i consumatori, arriva l’etichetta d’origine per fare finalmente chiarezza su quello che è il prodotto simbolo del Made in Italy. Secondo quanto previsto dal decreto, dal 17 febbraio prossimo le confezioni di pasta secca prodotte in Italia dovranno avere obbligatoriamente indicato in etichetta il nome del Paese nel quale il grano viene coltivato e quello di molitura.

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Spreco alimentare

Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare – Si può fare di più

Oggi si celebra la Giornata Nazionale contro lo Spreco Alimentare. Si tratta di un evento di grande valore simbolico, poiché nel nostro Paese il problema dello spreco di cibo ha dimensioni imponenti, sia in termini di quantità che in termini economici. Ogni famiglia getta circa 145 chilogrammi all’anno di cibo: un volume che rappresenta il 54% degli sprechi totali e a cui si aggiungono gli sprechi nella ristorazione (21%), nella distribuzione commerciale (15%), nell’agricoltura (8%) e nella trasformazione (2%).

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Pomodori 1

Alimentazione: bene l’obbligo di indicazione di origine per i derivati del pomodoro ma serve omogeneizzazione sul piano europeo. L’UE renda finalmente operativo il regolamento sull’etichettatura.

Il decreto interministeriale per introdurre l’obbligo di indicazione dell’origine dei derivati del pomodoro firmato dal Ministro Calenda e dal Ministro Martina rappresenta un passo avanti per la tutela del consumatore. Il provvedimento stabilisce che, analogamente a quanto previsto per prodotti lattiero caseari, pasta e riso, anche per conserve, concentrato di pomodoro, sughi e salse composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro prodotti in Italia, sia obbligatorio indicare il Paese di coltivazione e di trasformazione della materia prima. L’applicazione è prevista per una fase transitoria di due anni.

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