Antitrust multa Volkswagen e Ford per offerta prezzi auto ingannevoli
Seat Ibiza a un prezzo allettante. Nuova Ford KA+ e Fiesta vendute con una promozione che era un vero affare. Con un particolare: la promozione era valida solo se si comprava l’auto con un finanziamento rateale. E la campagna pubblicitaria non faceva capire subito che al prezzo pubblicizzato non si poteva acquistare in contanti. Per questo l’Antitrust ha sanzionato Volkswagen Group Italia per 500 mila euro e Ford Italia per 400 mila euro.
L’Autorità contesta la presentazione del prezzo fatte dalle due case automobilistiche nelle campagne promozionali e il fatto che il consumatore venisse “agganciato” sulla base di un falso prezzo, perché in effetti sia quello rateale sia quello in contanti finivano per essere superiori. La pratica scorretta contestata a Volkswagen e a Ford è del tutto analoga e riguarda la “presentazione, attraverso modalità e mezzi di comunicazione differenti, di offerte promozionali in cui le informazioni circa le condizioni di validità delle offerte, il prezzo finale complessivo dei prodotti e la modalità di pagamento sono state presentate in maniera ingannevole e/o omissiva”, scrive l’Antitrust nel bollettino n. 41 del 30 ottobre 2017.
Volkswagen è chiamata in causa per la campagna pubblicitaria con la promozione di alcune vetture a marchio Seat. La contestazione è quella di presentare in modo ingannevole le informazioni sul costo complessivo di alcune versioni della Seat Ibiza e in particolare le informazioni sulle modalità di pagamento e il calcolo del prezzo. Volkswagen, si legge nell’ultimo bollettino Antitrust, “nell’indicare il prezzo delle autovetture in promozione, non preciserebbe in maniera sufficientemente chiara che lo stesso viene riservato solo a chi sottoscrive un contratto di finanziamento rateale per un prezzo finale notevolmente superiore rispetto a quello indicato nel messaggio pubblicitario”. Così la Seat Ibiza veniva proposta a un prezzo d’acquisto di 9.950 euro “solo in caso di acquisto tramite finanziamento SEAT Financial Services offerto presso le Concessionarie SEAT che aderiscono all’iniziativa”. L’Antitrust precisa anche che VW “ha comunicato nel luglio 2017 di aver modificato le proprie modalità di pubblicità del prezzo prevedendo un unico prezzo valido sia per coloro che pagano in contanti sia per quelli che intendo accedere al finanziamento”.
La pratica è stata valutata come scorretta. Il messaggio, spiega l’Antitrust, risulta incentrato “sul prezzo in promozione che, in assenza di adeguate e contestuali indicazioni idonee a chiarirne inequivocabilmente la portata, lascia intendere ai destinatari, contrariamente al vero, che alla cifra pubblicizzata sia possibile acquistare la vettura (“tua a 9.950 euro”). Né al riguardo può essere considerata adeguata – prosegue l’Autorità – la contestuale precisazione, riportata nei messaggi televisivi e a mezzo internet (ma assente nei banner e nei messaggi radiofonici): “A 9.950 € SOLO CON SEAT SENZA PENSIERI TAN4,50% TAEG 7,14%” oppure “9.950€ A 99€/MESE (oltre oneri finanziari) TAN 4,50%, TAEG 7,14%”, che il consumatore può ragionevolmente decodificare come una possibilità di fruire di un finanziamento, ma non come un obbligo, non potendo dunque comprendere che al prezzo pubblicizzato non sia possibile acquistare l’autovettura in contanti”.
Il carattere obbligatorio del finanziamento è chiarito solo in piccolo e in caratteri illeggibili negli spot tv, mentre il sito internet non le riporta contestualmente al prezzo pubblicizzato. L’Antitrust contesta poi la presentazione stessa del prezzo dell’auto. E spiega: “La cifra pubblicizzata, infatti, non rappresenta né il prezzo in contanti (che risulta significativamente maggiore) né il prezzo finale da corrispondere a seguito del finanziamento obbligatorio (che ugualmente risulta maggiore di quello pubblicizzato in ragione del TAN e TAEG applicati). Ciò permette al professionista di poter agganciare il consumatore sulla base di un falso prezzo che risulta allettante per il destinatario che viene fuorviato nelle proprie valutazioni rispetto agli altri prezzi presenti sulmercato, rendendoli non comparabili. Tali modalità comunicative, quindi, consentono al professionista di competere sul mercato potendo regolare al ribasso il prezzo percepito, semplicemente agendo sulle componenti del TAN e del TAEG”.
Analoga pratica scorretta per Ford Italia. La promozione riguarda alcuni autoveicoli a marchio Ford e il loro costo – in particolare per “Nuova Ford KA+”, “Fiesta” e “B-Max” – le informazioni sulle modalità di pagamento e il prezzo in promozione. Anche questa volta, Ford non preciserebbe in modo ben chiaro che il prezzo è riservato solo a chi sottoscrive un contratto di finanziamento rateale per un prezzo finale superiore a quello pubblicizzato.
Esempi? Per la Nuova Ford Ka+ veniva dato risalto al claim “SOLO CON IDEA FORD € 8.950”. Negli spot tv, solo nella parte inferiore della schermata, con caratteri ridotti e per un tempo breve che ne rendevano la lettera estremamente difficoltosa, era precisato: “Offerta valida fino al 31/10/2016 a fronte di rottamazione/permuta di vettura immatricolata entro il 31/12/2006 e posseduta da almeno 6 mesi e di acquisto tramite finanziamento Ford Credit presso i Ford Partner aderenti. […] TAN 3,95%, TAEG 6,24%”. Anche in questo caso, argomenta l’Antitrust, non può essere “considerata adeguata la precisazione, riportata nei messaggi televisivi o sul sito internet del professionista: “Nuova Ford Ka+ SOLO CON IDEA FORD € 8.950 Oltre oneri finanziari TAN 3,95%, TAEG 6,24%”oppure “GPL E DIESEL AL PREZZO DEL BENZINA FORD FIESTA CON IDEA FORD € 9.950” oltre oneri finanziari TAN 3,95% TAEG 6,04%” che il consumatore può ragionevolmente decodificare come una possibilità di fruire di una vantaggiosa offerta di finanziamento garantita solo dal professionista, ma non come un obbligo, non potendo dunque comprendere che al prezzo pubblicizzato non sia possibile acquistare l’autovettura in contanti”.
Sostiene ancora l’Autorità: “le modalità comunicative adottate nel caso di specie dal professionista risultano in radice ingannevoli in quanto Ford finisce col proporre in pubblicità non il prezzo di vendita, quanto piuttosto l’importo scontato su cui applicare gli oneri per il pagamento rateale. Come sopra rilevato, infatti, la cifra pubblicizzata non rappresenta né il prezzo in contanti (che risulta significativamente maggiore) né il prezzo finale da corrispondere a seguito del finanziamento obbligatorio (che ugualmente risulta maggiore di quello pubblicizzato in ragione del TAN e TAEG applicati)”.
Insomma: campagne pubblicitarie scorrette nella presentazione del prezzo ai consumatori e conseguenti sanzioni.
Fonte: Help consumatori