Acqua, Federconsumatori: nel 2015 bolletta media di 276 euro
Disparità nelle tariffe, standard di qualità diversi, una spesa in aumento rispetto all’anno precedente e previsioni di rincari per l’anno appena iniziato: questo il quadro generale che emerge dall’Indagine nazionale sulle tariffe idriche e sulle carte dei servizi realizzata da Federconsumatori, che ha analizzato le caratteristiche del servizio idrico e il peso delle bollette dell’acqua. Carenze ci sono, eccome: in media il 37% dell’acqua si perde in una “rete colabrodo”, il 22% non viene depurata e il 7% non confluisce in fognatura, mentre il 9% delle utenze non riceve con continuità l’acqua dai rubinetti.
Il monitoraggio realizzato dal Centro ricerche Creef di Federconsumatori evidenzia che, ancora una volta, si confermano grandi differenze da città a città nella spesa annua 2015 di una famiglia media di 3 persone per un consumo annuo pari a 150 mc: la spesa media nazionale si attesta a 276 euro annui, per un costo medio al mc di 1,84 euro. Rispetto al 2014 l’aumento medio è del 6,4%, pari a 16 euro in più sulla bolletta, a fronte però di un’inflazione che non supera lo 0,1%. Il confronto col 2011 evidenzia che la spesa annuale media è passata da 217 euro a 276 euro, con un aumento del 22% (e inflazione molto inferiore). Per Federconsumatori, nel 2016 “si prevedono aumenti analoghi a seguito della delibera approvata il 29 dicembre scorso per il periodo di regolazione 2016-2019 sulle tariffe dell’acqua con il metodo tariffario idrico 2”. L’associazione chiede con urgenza, a fronte di sette milioni di cittadini in povertà assoluta e altrettanti collocati poco sopra la soglia, l’intervento del Governo per “definire i criteri per il nuovo Bonus Idrico“, che secondo il Collegato ambientale approvato in via definitiva alla Camera il 22 dicembre scorso devono essere approvati entro 90 giorni e “garantire anche il quantitativo minimo vitale per utenti morosi”.
L’andamento delle tariffe idriche e delle bollette evidenzia poi grandi differenze fra città e città: quelle più care sono in generale in Toscana, dove si va dai 442 euro annuali di Pisa ai 436 di Siena fino ai 402 euro di Firenze; da segnalare anche la bolletta per il servizio idrico di Enna, dove si pagano in media 419 euro, e quella di Frosinone a 432 euro. Fra le città meno care ci sono invece Milano con 106 euro, Campobasso con 120 euro, Catania con 137 euro, Caserta con 144 euro, Varese con 153 euro, Udine con 165 euro, Savona e Monza a 168 euro e Rieti a 169 euro. In generale le macroaree con la bolletta più elevata sono il Centro Italia, seguita dal Nordest, seguono il sud e le Isole e il Nordovest. Grandi differenze ci sono poi nelle Carte dei Servizi: per Federconsumatori, con l’approvazione dei nuovi standard di qualità minimi da parte dell’Autorità per l’energia, il gas e il sistema idrico si dovrebbe però registrare una “graduale omogeneizzazione degli standard qualitativi minimi sul territorio nazionale”.